POSA IN OPERA… prima parte
Cosa Evitare nella posa in opera degli infissi ?
Non è ns abitudine dare regole sui criteri di scelta degli infissi, ma il ns scopo primario è informare i committenti affinché le loro scelte siano ponderate e le soluzioni richieste adeguate alle loro esigenze.
Ma nel mondo dei serramenti in verità,
una regola c’è… e recita:
E’ inutile acquistare un serramento altamente isolante, se si trascura la scelta del controtelaio.
il controtelaio oggi è, dopo la posa in opera fatta male, il principale motivo per la formazione di muffe e condense. Per questo riteniamo sia indispensabile affrontare l’argomento nel nostro blog.
E’ bene sapere per es. che in Germania, come in tanti altri paesi, il controtelaio è un elemento sconosciuto. In Italia è molto utilizzato; serve principalmente per i riferimenti dell’intonaco, e torna utile al serramentista per fare un lavoro corretto e pulito.
Ad oggi, il controtelaio più usato è il tubolare in ferro o il presso piegato in lamiera zincata.
Per la vecchia leggenda metropolitana, secondo cui avvitare l’infisso su un controtelaio in ferro lo rende più stabile. Storia facilmente smontabile se si pensa che utilizzando il peggior legno , si potrebbe avvitare direttamente l’infisso sulla muratura . Invece Il ferro è un elemento “conduttore” naturale, ed è per questo motivo che, per interrompere il processo del ponte termico , non vi è altra soluzione che creare artigianalmente delle “interruzione ad hoc ” tra interno ed esterno.
Il motivo di utilizzare il tubolare in ferro (tra le altre cose dichiarato “fuori norma”) è principalmente legato all’economicità apparente dello stesso, alla semplicità di realizzazione, e alla mancanza di adeguata informazione da parte dell’impresa, spesso volte deputata per l’ordinazione degli stessi. Infatti il controtelaio molte volte viene posato dalla stessa impresa, quando sarebbe opportuno che venisse posato da operai specializzati.
Un altro punto critico della posa in opera è il davanzale passante:
di norma il committente dei lavori arriva nello showroom, dopo aver scelto i davanzali e averli fatti posare dalla impresa con malta cementizia!!
Viceversa sarebbe buona norma che prima di posare i davanzali, il responsabile tecnico della azienda che fornirà gli infissi incontri il marmista e decidano dimensioni e profondità della collocazione degli stessi.
E’ necessario utilizzare materiale isolante che abbia buona resistenza e compressione.
E laddove vi è la possibilità usare una guaina impermeabilizzate su quattro lati del foro finestra affinchè vi sia continuità di isolamento . Il passo successivo, è quello di scegliere un controtelaio isolato sui quattro lati, compreso il sotto soglia.
Un ulteriore elemento che , se trascurato, può creare un ponte termico è il cassonetto con celino a scorrere, ancor di più se ispezionabile dall’ interno , per due motivi principali: scarso potere coibente del celino essendo truciolato di 10/15 mm e scarsa tenuta all’aria, visto che è un elemento che scorre semplicemente in due guide seppur dotate di spazzolino. Questa è la soluzione più obsoleta che si possa usare.
Economica ma controproducente in fatto di isolamento termico ed acustico.
Il cassonetto coibentato di per se ha valori di isolamento molto positivi, essendo realizzato in materiale isolante ad alta densità .Il problema, quindi , resta in prossimità del celino. La soluzione con ispezione esterna rimane la soluzione migliore, maggiormente se si opta per un sistema monoblocco , per ridurre al minimo eventuali ponti termici, ma soprattutto acustici.
Concordo soprattutto sul discorso che non è sensato acquistare un serramento isolante, se si trascura il controtelaio.. per il resto ottimo articolo, nonostante non sia un elemento con il quale lavoro, degli infissi moderni e ben posati possono essere molto importanti per evitare le dispersioni termiche